Terminate le vacanze estive, il ritorno sui banchi di scuola è un momento carico di emozioni e responsabilità per i bambini, ma anche per i genitori.
Nei primi giorni dal rientro il bambino può mostrare segni di affaticamento o, al contrario, essere molto vivace; a volte manifesta mal di testa, nervosismo, nausea o difficoltà di concentrazione. Capita che il genitore attribuisca il tutto alla ripresa delle attività scolastiche dopo la lunga pausa. Gli stessi insegnanti spesso interpretano disattenzione e calo di rendimento come indici di scarso impegno, senza approfondire le difficoltà dell’alunno.
Di frequente, però, tutti questi fattori non sono altro che campanelli di allarme: i più piccoli manifestano così il proprio difetto visivo.
Rivolgersi al pediatra per uno screening poco prima dell’inizio della scuola può essere utile ad individuare alcuni deficit fisici (o cognitivi), anche regredibili, che possono richiedere l’intervento di un esperto. A seguito di una prima valutazione, il pediatra indirizza il bambino verso lo specialista per i dovuti approfondimenti.
Il controllo della vista in età pediatrica è generalmente richiesto già a un anno di età solo in caso di familiarità con determinate patologie o in presenza di sintomi evidenti; è consigliato intorno ai tre anni, e diventa necessario a sei, per agevolare il bambino in età scolare.
Un accurato controllo della vista prima dell’inizio della scuola è raccomandabile anche quando il medico di base non dovesse individuare patologie: una semplice visita ortottica o oculistica (oftalmologica) può, infatti, rivelare difetti visivi in bambini asintomatici, ed è fondamentale per la prevenzione di ulteriori e più serie patologie.
Controllo pediatrico dopo le vacanze: le difficoltà visive
I controlli pediatrici hanno un calendario predefinito, ma stabilire quando farli è una scelta basata su abitudini, impegni e comportamenti del bambino. Il controllo della vista è utile sia in assenza di precedente diagnosi, per verificare le effettive capacità visive, sia nei casi di deficit già accertati, per monitorarne sviluppo o regressione.
Nell’infanzia possono insorgere dai più comuni difetti refrattivi (quali miopia e astigmatismo), a disturbi dei quali un difetto di vista è solo una manifestazione. In ogni caso è opportuno rivolgersi allo specialista per verificare l’origine del sintomo; la maggiore tempestività di diagnosi favorisce la regressione del disturbo, una possibilità che aumenta in età pediatrica.
Un esempio di difetto della vista che si presenta tipicamente in età infantile e richiede un intervento precoce è l’ambliopia, comunemente detta “occhio pigro”. Una volta diagnosticata, è possibile trattarla con successo tramite opportuni bendaggi, lenti correttive o altre terapie specifiche che possono essere risolutive; solo in casi eccezionali, ad esempio uno strabismo pronunciato e resistente ad interventi non invasivi, si ricorre alla soluzione chirurgica.
Visita ortottica pediatrica: come si svolge?
Visita oculistica e visita ortottica si svolgono in presenza dei genitori: la loro partecipazione è richiesta per rassicurare il bambino, ma anche indispensabile per raccogliere dati anamnestici in una prima fase dell’incontro. La visita non crea stress, è indolore e non invasiva, ma è opportuno scegliere uno specialista che ispiri fiducia al bambino ed abbia modalità relazionali adeguate all’età del paziente.
La visita oculistica è più approfondita, poiché include l’eventuale diagnosi sia dei disturbi visivi, se necessario anche attraverso l’utilizzo di farmaci, sia di malattie dell’apparato visivo.
Durante la visita ortottica l’attenzione si concentra sulle alterazioni dell’apparato neuromuscolare visivo: il movimento dei muscoli oculari, la capacità di mettere a fuoco le immagini, l’acuità visiva, sono tutti aspetti che l’ortottista valuta nella seconda fase dell’incontro attraverso una specifica strumentazione. È richiesta una se pur minima partecipazione del bambino in età scolare, che può esser coinvolto presentando gli esami come giochi o esercizi; luci e particolari macchinari incuriosiscono il bambino anziché spaventarlo.
Quando emergono difetti da correggere, l’ortottista indica ai genitori le misure da adottare per la riabilitazione della funzione visiva del bambino: rieducando precocemente la motilità oculare, più disturbi regrediscono fino a scomparire.
La visita ortottica privata rivolta ai bambini ha un costo contenuto e può essere determinante nel favorirne lo sviluppo; spesso è sufficiente prescrivere lenti correttive per ottenere enormi benefici, non circoscritti all’ambito scolastico. L’incontro è di breve durata (dai venti ai sessanta minuti), non arreca alcun disagio ai nostri figli, ma indica una semplice soluzione a grandi difficoltà incontrate dai piccoli pazienti.
Maggiore tempestività e prevenzione sono indispensabili in età pediatrica. Prenditi cura della vista del tuo bambino affidandoti a pediatri e oculisti di alta professionalità.
Specialista in Ortottica
Specialista in Pediatria
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