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Ottobre (e sempre) per la prevenzione del tumore al seno

Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno a livello internazionale. Durante l’intero mese sono organizzate campagne di informazione e sensibilizzazione in ogni Paese, per incoraggiare la popolazione femminile ad effettuare screening oncologici e per promuovere una maggiore consapevolezza su questa malattia. Ad oggi non esiste altra misura di prevenzione se non la diagnosi precoce, insieme alla conoscenza dei fattori di rischio.

La lotta contro il cancro al seno è un impegno globale a più livelli, ed è dal basso che occorre partire per una reale presa di coscienza: dalle donne e dalla loro responsabilità individuale si agisce per sensibilizzare anche istituzioni e professionisti.

Educare le donne ad uno stile di vita sano, insegnando loro a riconoscere i possibili rischi di scelte quotidiane, è fondamentale in questa lotta.
Per promuovere la prevenzione del tumore al seno occorre anche aiutare la donna a riconoscerne i sintomi e favorire il ricorso al medico, per intervenire in tempi rapidi ed assicurarle una buona qualità di vita.

Come capire se si ha un tumore al seno: autopalpazione e sintomi da non sottovalutare

Il carcinoma mammario viene spesso diagnosticato solo a seguito di un controllo ecografico o mammografico al seno, poiché agli esordi della malattia la lesione può essere di dimensioni molto ridotte, e non causare alcun sintomo.

Una diagnosi tardiva può cambiare del tutto il decorso della malattia e l’esito della terapia, e sottoporti a ulteriori danni fisici e psicologici: imparare a riconoscere i sintomi del tumore al seno diventa di primaria importanza non solo perché una diagnosi precoce aumenta le probabilità di successo della cura, ma anche perché consente di limitare l’invasività e gli effetti collaterali della stessa cura.

La prevenzione passa anche dalle indicazioni ricevute dagli specialisti su come palpare il seno: l’autopalpazione del seno è un esame che autonomamente puoi eseguire per individuare eventuali noduli, ben riconoscibili perché duri e fibrosi.

Eventuali masse individuate non sono automaticamente indicatori di cancro, per cui è difficile capire se hai un tumore al seno senza visite ed esami specialistici: solo un medico può valutare la natura delle formazioni e prescriverti esami di approfondimento per certezza di diagnosi.

Ti consigliamo di segnalare al medico anche eventuali ispessimenti ghiandolari o cambiamenti nella forma del seno e dei capezzoli, e prestare attenzione ad eventuali zone mammarie caratterizzate da pelle “a buccia d’arancia“. Anche il gonfiore ad una mammella o secrezioni da un solo capezzolo possono essere campanelli d’allarme.
Più raramente il tumore al seno porta dolore, che si presenta generalmente insieme ad altri sintomi già elencati.

L’importanza dello screening contro il tumore al seno

Lo screening del tumore al seno è il principale strumento di diagnosi precoce: se il cancro viene riconosciuto precocemente, è bassa la probabilità di una sua diffusione nell’organismo, e la terapia richiesta per una completa guarigione sarà verosimilmente più efficace.

Puoi combattere un tumore in fase iniziale con una terapia meno aggressiva o invasiva. Invece, se il tumore è in stadio avanzato, la sua eliminazione può richiedere la rimozione del tessuto mammario colpito, fino all’asportazione chirurgica del seno (la mastectomia), con notevole impatto psicologico.

I programmi di screening si sono rivelati efficaci nella riduzione della mortalità per tumore al seno: sebbene non abbiano alcun effetto sullo sviluppo della malattia, questi esami sono la prima arma di difesa nella lotta contro il cancro al seno.

Sviluppare una consapevolezza del tuo corpo e ricorrere regolarmente ad una valutazione specialistica sono passi fondamentali per garantire a te stessa una migliore prospettiva di vita, sotto ogni aspetto.

Quali esami fare per controllare il seno?

L’autopalpazione del seno è un vero e proprio esame, e se correttamente eseguita consente già di riconoscere eventuali segnali di malattia.

Non è da escludere, però, la visita senologica, che include osservazione diretta e palpazione da parte del medico che, certamente, ha maggiore capacità di individuare eventuali masse di dubbia natura e valutare quelle già segnalate, eventualmente prescrivendo ulteriori esami di accertamento.

Fra gli esami più conosciuti, perché offerti nel programma di screening nazionale, la mammografia rappresenta il più attendibile strumento diagnostico del tumore al seno, poiché permette di produrre immagini di ogni mammella in più direzioni utilizzando i raggi X, individuando anche le più piccole formazioni sospette.

L’ecografia mammaria, a differenza della mammografia, utilizza gli ultrasuoni per visualizzare le immagini di ogni quadrante del seno e distinguere le più pericolose masse a contenuto solido da quelle a contenuto liquido, la cui natura cancerosa è meno probabile.
L’ecografia mammaria viene preferita alla mammografia per esaminare il seno in donne giovani e in tutti i casi di pazienti per le quali è opportuno evitare l’esposizione alle radiazioni ionizzanti, come le donne in gravidanza.

Nell’indagine relativa al cancro al seno l’ecografia mammaria non sostituisce la mammografia, poiché ha un’accuratezza diagnostica inferiore, ma spesso ne integra l’indagine, principalmente per escludere la natura tumorale di alcune formazioni dense rilevate con la mammografia.

Ecografia mammaria: ogni quanto farla?

L’ecografia mammaria è un esame diagnostico non invasivo a cui ricorrere per approfondire una patologia infiammatoria (ascesso, mastite, o infiammazione da trauma recente), o per monitorare lesioni benigne quali cisti o fibroadenomi. È preferita alla mammografia nell’esame del seno di giovani donne (di età inferiore ai 35 anni), tipicamente più denso.

Ma quando fare l’ecografia al seno?
Le donne più giovani che già si sono sottoposte a mammografia possono richiedere un approfondimento ecografico in caso di anomalie di dubbia natura, poiché le parti più dense di tessuto mammario possono avere l’aspetto di una lesione, ed occorre indagarne la consistenza. Inoltre, l’ecografia può consentire una migliore visualizzazione di formazioni coperte da tessuto ghiandolare denso.

L’applicazione di questo esame diagnostico è estesa a tutti i casi in cui sia necessario valutare lo stato solido o liquido di una formazione nel seno.

Anche quando a seguito di autopalpazione del seno o visita specialistica si sospetti una lesione maligna, si può ricorrere all’ecografia se la donna non può essere esposta alle radiazioni, se pur a basse dosi, della mammografia. Questa prassi diffusa non garantisce un risultato attendibile quanto quello offerto dalla soluzione radiografica, ma, tramite ecografia si possono già distinguere natura solida o cistica della formazione, e rilevare lesioni sospette.

Mammografia o Ecografia al seno: l’età giusta

Sottoporsi a mammografia o ecografia mammaria è una necessità per l’intera popolazione femminile, che però varia in urgenza secondo fattori ambientali, familiarità, stile di vita ed età.

Capire che differenza c’è tra mammografia ed ecografia mammaria aiuta a comprendere il diverso impiego di questi esami diagnostici.

Per un’efficace prevenzione del tumore al seno, consigliamo l’autopalpazione a qualsiasi età successiva allo sviluppo, mentre, fra i 30 ed i 40 anni è più indicato sottoporsi a visita senologica ed ecografia mammaria.
Ogni quanto farlo dipende dagli altri fattori di rischio, inclusa la presenza di anomalie o patologie di origine e natura incerte. Puoi ricorrere all’ecografia per diversi motivi, non solo in caso di sospette malattie oncologiche, perché è un esame non solo indolore ma anche totalmente innocuo.

La mammografia è una radiografia del seno, quindi controlli troppo frequenti rappresentano sempre una controindicazione, sebbene le radiazioni siano a basse dosi. Ad oggi, però, rimane il più efficace strumento di prevenzione del tumore al seno.

A 40 anni è meglio sottoporsi a mammografia, ed all’ecografia mammaria solo come esame a completamento della diagnosi.

È opportuno che tu esegua un controllo mammografico regolarmente, a cadenza annuale dai 40 ai 50 anni e biennale dai 50, per anticipare lo sviluppo di eventuali formazioni tumorali già in atto ma non ancora palpabili. L’esame riduce drasticamente i casi di mortalità per carcinoma mammario se eseguito anche in assenza di sintomi, proprio perché la malattia può manifestarsi quando già ogni percorso terapeutico perseguibile sarebbe insufficiente a garantire una durata, o una qualità, di vita accettabile.

I Pacchetti Rosa al Centro Medico Europa

Il Centro Medico Europa mostra da sempre una particolare attenzione alla cura della donna, in ogni mese dell’anno; per il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno aderiamo alla campagna di sensibilizzazione, convinti che un’azione di responsabilizzazione sia necessaria da parte di ogni donna e debba essere sostenuta.

Per tutto il mese di Ottobre puoi trovare disponibili i seguenti Pacchetti Rosa:

Ecografia mammaria bilaterale + PAP test 90€

Ecografia mammaria bilaterale + HPV Test 120€

La prevenzione non può essere rimandata. Contatta i nostri specialisti.

Dott. Paolo Allegra

Specialista in Radiologia

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